mercoledì 28 gennaio 2015

Foto perse, file cancellati, schede di memoria formattate! ecco come recuperare i dati persi con CardRecoveryPro

CardRecoveryPro è un software facile da usare, in grado di recuperare, da quasi tutte le schede digitali, fotografie e file musicali, video e multimediali eliminati o persi, in seguito a cancellazione, corruzione, formattazione, ecc. L'utilizzo di CardRecoveryPro è sicuro e privo di rischi. Il software esegue sulla scheda di memoria operazioni in sola lettura. Non sposta, cancella o modifica i dati presenti sulla scheda, così da evitare ulteriori danni o sovrascritture. Con pochi passi, recupera fotografie e file musicali, video e multimediali dalla scheda di memoria e li salva nella destinazione indicata. Una procedura semplice con risultati eccezionali!

 Per il Download  Click Here!

Schede e dispositivi di memorizzazione supportati

  • Schede flash SD (Digital Secure), 
  • MicroSD (TransFlash), SDHC, miniSD
  • MMC (Multi Media Card)
  • CF, Compact Flash, CF tipo I e tipo II, MicroDrive
  • Memory Stick, Memory Stick Pro, Duo, Pro-HG, XC, Micro (M2)
  • SmartMedia, flash
  • xD Picture
  • Schede per telefoni cellulari, telefoni cellulari, supporti digitali
  • Unità flash USB flash e immagini digitali


Caratteristiche principali

Anteprima: le foto e i file recuperabili sono visualizzati in anteprima come miniature.

Recupero batch: recupera più file in una sola volta.

Recupero sicuro: il processo di recupero è sicuro e senza rischi.

Supporta tutti i dispositivi: fotocamere, schede SD, telefoni cellulari, schede di memoria, USB, PC, Mac, MP3 e altro ancora.

Grazie all'interfaccia utente semplice e interattiva il software può essere utilizzato facilmente da chiunque. Lavora in autonomia e senza rischi, in soli 3 passi: collega il dispositivo, esegui la scansione e recupera i file!

Recupero raw: il software supporta più di 100 formati diversi. Recupera i file persi o cancellati sulla base delle loro firme grazie alla funzione di recupero raw integrata.

Recupero fotografie dalla fotocamera digitale

Recupera tutte le fotografie perse da qualsiasi modello di fotocamera digitale. Il software supporta anche il recupero RAW da tutte le principali marche di fotocamere digitali, come Sony, Canon, Nikon, Samsung, Minolta, Pentax, Kodak, Fuji, Sigma, Olympus, Mamiya, Epson, Panasonic, ecc.

Recupero da schede di memoria

Recupera la fotografie perse e altri file multimediali da qualsiasi supporto formattato/corrotto/danneggiato interno o esterno riconosciuto da Windows. Il software supporta le fotocamere digitali, le schede di memoria, le schede flash, i dispositivi di memorizzazione USB, le schede CF, le schede SD (Mini SD, Micro SD, SDHC), i Mini Disk e tutti gli altri dischi fissi basati su Windows.

Recupero foto digitali

Recupera fotografie/immagini da supporti di memorizzazione formattati o corrotti. Recupera tutte le foto perse o cancellate da qualsiasi supporto di memorizzazione basato sul sistema operativo Windows. Il software supporta quasi tutti i formati grafici, come BMP, JPEG, GIF, TIFF, Mamiya (MOS, MEF), Paint Shop, Picture File (PCT) e Pro Image File (PSP).

Recupero file video

Senza comprometterne la qualità, il software visualizza l'anteprima e consente il recupero di qualsiasi file video cancellato/perso/inaccessibile. I formati video supportati da CardRecoveryPro comprendono AVI, MP4, MPEG, 3GP, AVCHD (MTS), Matroska (MKV), MOI, Divx (DIVX), Video Object (VOB), OGG Media Player (OGM), ASX , 3G2.

Recupero file audio

I formati audio supportati dal software comprendono MP3, WMA, WAV, RPS, AU, MIDI, AIFF, OGG, RM, RA, M4P e M4A. È possibile recuperare canzoni, karaoke, composizioni musicali e qualsiasi altro file audio.

Recupera fotografie da schede o dischi fissi formattati

Recupera le fotografie anche in seguito a cancellazione, formattazione e corruzione della scheda di memoria o dell'unità disco in assenza di un backup o di un'immagine.

Cancellazioni accidentali

È stato premuto "Shift + Canc" e non si dispone di backup

È stato selezionato "Elimina tutto" durante la procedura di eliminazione di alcune fotografie da cancellare

Le fotografie sono state eliminate invece che salvate in seguito alla pressione accidentale del pulsante sbagliato

Il cestino è stato svuotato prima del backup

Formattazione

"Supporto/Disco non formattato. Formattare adesso?"

Il disco è stato inizializzato con la scheda di memoria della fotocamera digitale appena inserita

Il dispositivo di memorizzazione è stato formattato accidentalmente

Operazioni sbagliate

È stato eseguito il ripristino delle impostazioni di fabbrica senza disporre di un backup

La fotocamera è stata spenta durante il processo di scrittura

La scheda di memoria è stata utilizzata su più fotocamere diverse

La scheda di memoria SD è stata estratta con la fotocamera accesa

Altri motivi

Infezione da virus

Spegnimento inatteso

Perdita di foto durante il trasferimento dalla scheda al PC/notebook

Qualsiasi tipo di danni al file system del dispositivo di memorizzazione della fotocamera, del disco fisso e dell'unità flash USB

Errore imprevisto provocato da batterie quasi scariche o dallo spegnimento della fotocamera digitale

File corrotto e visualizzazione del messaggio di errore "Impossibile aprire il file"

Un problema con l'alimentazione del PC ha provocato la corruzione del file system logico sul dispositivo di memoria

Qualsiasi errore o problema di corruzione che rende illeggibile la scheda di memoria

Per il Download Click Here!



Formati comuni per le immagini:

PNG, TIFF, INDD, JP2, PSD, Paint Shop Pro Image File (PSP), Mamiya (MOS), Picture File (PCT).

  Formati comuni per i video:

DV, M4V, 3G2, M4B, AVCHD Video File (MTS), Divx Encoded Movie File (DIVX), Matroska Video File (MKV), MOI Video File, OGG Media Player (OGM), Video Object File (VOB), 3G2, ASX.



 Formati comuni per l'audio:

M4P, RPS, AIFF, MIDI, M4A, AU, OGG, WMA, RM, Real Audio (RA).

          

 Fotocamere:

Sony, Canon, Nikon, Samsung, Olympus, FujiFilm, Kodak, Panasonic, JVC, Sanyo, Agfa, Konica, Argus, HP, Chinon Epson, Hitachi, IBM, Imation, Sharp, Casio, Goldstar, Kinon, Kyocera, Lexar, Leica, Minolta, NEC, Phillips, Pentax, Ricoh, SanDisk, LG, Toshiba, Lumix, Polaroid, Verbatim, Vivitar, Sigma, Yashica, ecc.


 

Telefoni cellulari:

iPhone, Blackberry, Samsung, Nokia, LG, BenQ, Siemens, Fujitsu, CECT, Kyocera, Mitsubishi Electric, Panasonic, NEC, Palm, Pantech Wireless Inc., Philips, Qualcomm Inc., Sagem, Sanyo, Sharp, Sierra Wireless, Just5, SK Teletech, T&A Alcatel, Trium, Toshiba, e Vidalco.




scheda SD:

SD card, miniSD, SDHC, MicroSD (TransFlash) card Compact Flash card, CF Type I, Type II, MicroDrive, CF card, Memory Stick, Memory Stick Pro, Duo, Pro-HG, XC, Micro (M2), MultiMedia card, MMC card, SmartMedia, flash card, xD Picture card, ecc.


Dischi fissi :

USB, PC, IDE, SCSI, e SATA or Serial ATA, ecc.


Mp3:

iPod nano, iPod classic, iPod shuffle.

File System supportati:

FAT( tabella di allocazione file): FAT12/FAT16/FAT32/NTFS/ext2/3/4/exFAT
BeFS ( BeOS )
BSD disklabel ( FreeBSD/OpenBSD/NetBSD )
CramFS, Compressed File System
DOS/Windows FAT12, FAT16 and FAT32
Windows exFAT
HFS, HFS+ and HFSX, Hierarchical File System
JFS, IBM's Journaled File System
Linux btrfs
Linux ext2, ext3 and ext4
Linux LUKS encrypted partition
Linux RAID md 0.9/1.0/1.1/1.2

RAID 1: mirror
RAID 4: array striped con device di parità
RAID 5: array striped con informazioni di parità distribuite
RAID 6: array striped con informazioni di doppia ridondanza distribuite
Linux Swap (versions 1 and 2)
LVM and LVM2, Linux Logical Volume Manager
Mac partition map
Novell Storage Services NSS
NTFS ( Windows NT/2000/XP/2003/Vista/2008/7 )
ReiserFS 3.5, 3.6 and 4
Sun Solaris i386 disklabel
Unix File System UFS and UFS2 (Sun/BSD/...)
XFS, SGI's Journaled File System

SSupporta tutti i formati raw :

Sony: SR2, ARW, SRF
Nikon: NEF, NRW
Canon: CR2, CRW
Olympus: ORF
Minolta: MRW
Kodak: K25, KDC, DCR
Fuji: RAF
Pentax: PEF
Sigma: X3f
EPSON: ERF
Panasonic: RAW
Mamiya: MEF, MOS

Supporta Messaggi di errore della periferica :

"Impossibile leggere la scheda. Formattare?"
"Errore di formato"
"Errore di file"
"Errore di scrittura"
"Errore di lettura"
"Errore della scheda di memoria"
"Potrebbe esserci un problema con alcuni file presenti su questo dispositivo o disco"
"Errore su scheda SD"
"Errore di dati corrotti"
"La scheda di memoria inserita contiene degli errori. Per correggerli, usare un'utility per il controllo degli errori del disco su un computer."

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martedì 27 gennaio 2015

Samsung Galaxy S6

Il Samsung Galaxy S6 sarà uno smartphone innovativo, profondamente diverso dal predecessore: il Galaxy S5 ha infatti registrato performance al di sotto delle attese e dunque l'azienda produttrice ha bisogno di un considerevole cambiamento. Le indiscrezioni rivelano che potrebbe esser dotato di uno schermo curvo sui due lati, simile a quello visto nel peculiare Galaxy Note Edge; previste importanti specifiche tecniche, infatti i benchmark rivelano una CPU da 2,2 GHz con architettura a 64-bit, 3 GB di RAM e due ottime fotocamere a bordo: posteriore da 16 o 20 megapixel e frontale da 5 megapixel. La presentazione potrebbe avvenire prima del previsto, con CES e Mobile World Congress a fare da ipotetici trampolini di lancio.
Le vendite al di sotto delle attese del Galaxy S5 e la contrazione che ha registrato Samsung durante tutto il 2014 avrebbero spinto la nota casa sudcoreana a rivoluzionare la propria gamma di maggior successo. Pare infatti che il Samsung Galaxy S6 sarà uno smartphone unico e diverso, poiché in sviluppo da zero, con una visione del tutto nuova. Una svolta sotto molti punti di vista, in parte per necessità e in parte per mettere a frutto la ricerca maturata nel frattempo: il debutto nei negozi potrebbe avvenire già entro il primo trimestre del 2015, ma le tante indiscrezioni ne hanno già suggerito una lista completa delle caratteristiche e funzionalità di cui dovrebbe disporre.
Samsung lo chiama Project Zero

Le voci sul Samsung Galaxy S6 indicano con forza che i cambiamenti e le novità introdotte per l’occasione potrebbero essere davvero rilevanti, anche nel design. L’azienda produttrice lo chiamerebbe internamente Project Zero, un nome che sembra confermare come il prossimo Galaxy S rappresenterà un nuovo inizio per la compagnia.

Le maggiori aspettative sono riposte nel design, che dovrà essere sostanzialmente diverso dal predecessore. Addio alla plastica e agli altri materiali poveri usati per gli scorsi top di gamma: i ben informati sostengono infatti che il nuovo smartphone disporrà di una scocca unibody completamente in alluminio, che riprenderebbe alcuni elementi dal recente Galaxy Alpha.

Un sito olandese ne ha pubblicato la prima, presunta immagine che mostra il prossimo Galaxy S6 con un design simile all’iPhone 6 di Apple. Il telefono sarebbe caratterizzato da un corpo particolarmente sottile, con cornici estremamente ridotte e una fotocamera frontale spostata verso la parte superiore centrale della scocca.

Un Galaxy S curvo?

Particolarmente curiosa è la notizia per cui il Samsung Galaxy S6 potrebbe presentare uno schermo flessibile dual-edge, ovvero che curva su entrambi i lati. Trattasi di una tecnologia simile a quella già vista nel peculiare Galaxy Note Edge, che però flette solamente su un lato (quello destro) per mostrare all’utente icone aggiuntive e personalizzabili. Se così fosse il modello fotografato nel leak potrebbe non essere quello definitivo, ma i rumor sono giocoforza destinati a sovrapporsi fino al giorno dell’uscita.

Il prossimo telefono premium della casa sudcoreana disporrebbe dunque di un display curvo sia sulla parte destra che su quella sinistra, con icone extra pensate per permettere all’utente di raggiungere app e servizi in maniera più rapida e comoda; se fosse vero, la larghezza del pannello potrebbe essere inferiore rispetto a quella scelta da Samsung per i più recenti terminali della medesima gamma. Appare tuttavia più probabile che Samsung decida di introdurre sul mercato due edizioni del Galaxy S6, una con pannello tradizionale (ovvero piatto) e l’altra, appunto, curva.

L’auspicio generalizzato è comunque quello per cui il gigante sudcoreano possa migliorare la tecnologia rispetto a quella del Galaxy Note Edge, poiché il phablet sta dando alcune problematiche, ad esempio ai mancini: l’uso del dispositivo non è così semplice per questi ultimi e, anzi, sarebbe piuttosto difficile abituarsi al peculiare pannello. Con il Galaxy S6, l’azienda ha dunque una grande opportunità per ripensare tutto il progetto e offrire un prodotto che possa davvero innovare.

venerdì 23 gennaio 2015

Samsung: wearable per rilevare un ictus in anticipo

Alcuni tra gli ingegneri della divisione mobile e di quelli del settore lavatrici di Samsung si sono uniti per realizzare un dispositivo indossabile in ambito medico chiamato EDSAP, ossia una sorta di corona o di dispositivo che si indossa sulla testa in grado di leggere le nostre onde cerebrali, rilevando così in anticipo i principali segnali di ictus e salvando così vite avvertendo il paziente prima che ciò accada.


Al momento si tratta solamente di un prototipo in fase di sviluppo, in grado anche di monitorare ansia, stress e qualità del sonno se indossato per molto tempo; insomma, un progetto interessante anche se destinato più ad un ambito strettamente medico che ad una vendita nei negozi di elettronica di consumo.

Apple iPad Plus da 12 pollici in arrivo con Pennino Opzionale


ESSERE CERTI di cosa la Apple sta preparando è sempre abbastanza difficile. Fino a qualche anno fa era impossibile, la segretezza sui progetti di Cupertino era assoluta, oggi, da tempo anzi, non è più così. Quindi, vista la quantità e la qualità dei "rumors" che circolano sul web in tutto il mondo nelle ultime settimane, pare assai probabile che la Apple sia al lavoro per far arrivare sul mercato prossimamente un iPad di ampie dimensioni. Un Pro con lo schermo attorno ai 12 pollici che andrebbe ad affiancare il Mini e l'Air  che sono sul mercato, coprendo quindi in questo modo tutte le possibili necessità dell'era mobile "post-pc", soprattutto se a questo elenco si aggiungono i due iPhone, il 6 e il 6 Plus, che messi tutti in fila offrono una completa gamma di dimensioni per chi ha bisogno di una macchina da portare in giro tutto il giorno.

A rendere il nuovo iPad sostanzialmente diverso dai predecessori dovrebbe essere la presenza di un pennino, che secondo le voci più accreditate non dovrebbe arrivare con la configurazione standard ma acquistato a parte. Il tablet, destinato in teoria soprattutto all'utenza professionale, dovrebbe avere un display Retina, quattro speaker, un processore A8X e 2 GB di RAM. Il nuovo tablet verrebbe affiancato anche da un nuovo MacBookAir, ulteriormente dimagrito rispetto al predecessore e anch'esso dotato di uno schermo da 12', 1366 x 768 pixel di risoluzione. Lo spessore dovrebbe ridursi, secondo i bene informati, almeno della metà, senza però che questa riduzione penalizzi la solidità e la sensazione di ampiezza della macchina. Tra i le novità più interessanti ci dovrebbe essere quella di un connettore USB Type-C, in grado di gestire dati ma anche flussi audio e video, cosa che contribuirebbe non poco alla semplificazione dei collegamenti. Tutto questo si andrà ad aggiungere all'unica certezza, ovvero l'Apple Watch, l'orologio intelligente che Apple ha già presentato a Cupertino qualche mese fa e che dovrebbe arrivare nei negozi in marzo, con l'iOS8.2 e un prezzo attorno ai 300 euro.

Alcuni commentatori hanno segnalato come la nuova Apple, quella diretta da Tim Cook, non faccia altro che "tradire" i dettami del padre fondatore, Steve Jobs, adattandosi alla realtà del mercato odierno. Jobs non credeva fondamentale un iPad piccolo, e la Apple ha fatto il Mini, non pensava ad un iPhone grande, ed è arrivato il 6 Plus, non aveva pensato a nessun dispositivo di input per l'iPad ed ecco invece (forse) arrivare uno stylus. Altri sottolineano come questa voglia di mettere sul mercato prodotti che sono "variazioni sul tema" non faccia parte della cultura aziendale di Apple, che ha sempre puntato all'innovazione. Esiste davvero una possibilità di "tradimento"? E' un pensiero sbagliato per almeno un paio di motivi.
Il primo, e più ovvio, è che Jobs non ha lasciato un set di regole alle quali, ciecamente, i nuovi dirigenti dell'azienda si devono attenere, e anche se l'avesse fatto non sarebbe certo ragionevole per chi ha oggi in mano il timone della Apple restare legato alle antiche "tavole della legge" e non adattare le proprie strategie a seconda delle necessità del momento e le richieste del mercato.

Il secondo è che le "variazioni sul tema" sono sempre state nella strategia aziendale di Apple, che ha puntato contemporaneamente, nel tempo, a migliorare i prodotti esistenti e produrne di nuovi. E' stato così, nella nuova Apple dal secondo regno di Jobs, con l'iPod, diventato Classic, Nano, Touch, Shuffle, in una serie di continui miglioramenti negli anni; è stato così per l'iPhone, oggi totalmente diverso dall'originale presentato solo otto anni fa, ma anche per il Mac e per l'iPad. Mentre la Apple aggiorna i suoi "vecchi" prodotti ne pensa degli altri, in grado, nelle loro intenzioni, di cambiare paradigma, di rivoluzionare il mercato. Ed è quello che si appresta a tentare con il Watch, che ha tutte le potenzialità per diventare non solo un gadget desiderabile dai consumatori, ma anche una macchina che potrebbe modificare il nostro modo di percepire i device, trasformandoli da portatili a indossabili. Sono dovuti passare sei anni tra l'iPod e l'iPhone, molto diversi tra loro, solo 3 tra l'iPhone e l'iPad, ragionevolmente simili tra loro, quasi cinque tra l'iPad e l'Apple Watch, che fanno parte di due universi differenti.

Se c'è una cosa, però, che meraviglia davvero dei "rumors" che circolano è proprio quella sul pennino, lo stylus da abbinare al nuovo iPad. La voce è sostenuta dall'esistenza di diversi brevetti depositati da Apple che potrebbero far pensare alla realizzazione di un simile oggetto tecnologico. Ma non è altrettanto sostenuta da una forte richiesta del mercato per un simile "add on". Apple ha realizzato l'iPad Mini perché esisteva obbiettivamente una parte di consumatori interessata a un tablet di quelle dimensioni. Ed ha fatto altrettanto con l'iPhone 6 Plus, per non lasciare quella parte di mercato nelle mani della concorrenza. Non sembra, invece, che ci sia davvero una richiesta massiccia per l'uso di pennini con i tablet, ma a giustificarne la possibile realizzazione è il fatto che Apple non lo venderebbe assieme a l'iPad Pro, ma come accessorio, interessante solo per chi ne ha voglia o bisogno. Cosa che, però, potrebbe o dovrebbe fare anche con le piccole tastiere che vengono applicate magneticamente agli iPad, prodotte oggi da Logitech, decisamente più utili e con un mercato potenzialmente più ampio di quello degli stylus. Staremo a vedere con quale "accessorio" Apple vorrà tradire la filosofia "touch" di Jobs. Se mai questi accessori vedranno davvero la luce....

Google: operatore di telefonia mobile

Google pare stia per diventare (anche) operatore di telefonia mobile grazie a un accordo con Sprint e T-Mobile US. Il Wall Street Journal ieri ha spiegato che è stato compiuto il primo passo ma non riporta alcuna notizia delle strategie commerciali, prezzi, tempistiche e neanche dove saranno attivi i servizi.

Sprint è il terzo operatore mobile del paese, mentre T-Mobile è il quarto quindi di fatto la copertura assicurata è quasi capillare. Ovviamente in qualità di operatore mobile virtuale Google potrà vendere a piacimento i rispettivi servizi sotto il proprio marchio.

Immaginare un pacchetto Google composto da terminali Android, prodotti Nexus e servizio mobile fa impressione solo a nominarlo.

"Si tratta probabilmente di un tentativo per mettere pressione agli operatori in modo che migliorino i loro prodotti mostrando nuovi metodi per offrire i servizi", ha commentato l´analista Jan Dawson. "Quando Google entra in mercati già esistenti prova a fare le cose in modo diverso, invece che solo leggermente meglio o a prezzi più concorrenziali".

giovedì 22 gennaio 2015

Whatsapp: arriva la versione per il computer

Mentre tutti aspettano la funzione per telefonare, Whatsapp lancia a sorpresa la versione per il computer della popolare applicazione di messaggistica. A partire da oggi i 700 milioni di utenti dell’iconcina di proprietà di Facebook possono scrivere, mandare foto e inviare emoticon anche dallo schermo fisso continuando a utilizzare il profilo registrato dallo smartphone, e collegato al numero di telefono.



L’attesa e gradita novità è stata annunciata sul blog della società che ne precisa le iniziali limitazioni: per ora funziona solo con il browser Chrome di Google e non coinvolge i possessori di uno smartphone con sistema operativo iOs per non meglio precisate “limitazioni della piattaforma Apple”. Chi ha un dispositivo Android, Windows Phone o Blackberry può invece provare già a collegarsi all’apposita pagina Web e fotografare il Qr code dall’interno dell’applicazione verde. A quel punto lo schermo del computer consente di chiacchierare godendo delle stesse funzioni a cui ci ha abituato la versione mobile. Dello smartphone non si può comunque fare a meno perché il funzionamento della soluzione è legato alla connessione del telefonino, che deve quindi essere necessariamente acceso, ma è un particolare che difficilmente scoraggerà la carica dei 700 milioni di utilizzatori.

Anche Skype è consapevole del crescente bisogno di passare da un dispositivo all’altro portandosi dietro, nel modo più immediato possibile, applicazioni e programmi e ha lanciato lo scorso novembre la (sua) versione beta via Web. Tornando a Whatsapp, il prossimo passo è quello delle chiamate vocali interne all’app. Annunciate lo scorso febbraio al Mobile World Congress di Barcellona, dovrebbero debuttare proprio nelle prossime settimane. E rendere ancora più accesa la sfida con Skype.

Intanto l’app fondata da Jan Koum e acquistata da Facebook per 19 miliardi di dollari ha iniziato una battaglia con le soluzioni non ufficiali che si propongono agli utenti come potenziamenti del servizio originario. È il caso di Whatsapp Plus, nota applicazione Android per personalizzare gli sfondi e decorare le conversazioni di Whatsapp, e WhatsAppMD, che ridisegna la versione originale all’insegna del Material Design. L’app di Koum ha manifestato il suo dissenso bloccando per 24 ore l’accesso a chi le ha scaricate, per poi scagliare il colpo letale alla prima con una lettera che ne intima la chiusura.

Microsoft presenta Windows 10 Sarà un aggiornamento gratuito

Oggi è il giorno di Microsoft. Anzi, della nuova Microsoft. Con la presentazione di Windows 10 il colosso di Redmond ha confermato la volontà di cambiare il suo approccio già intravista con l’apertura del braccialetto intelligente Band alle piattaforme rivali o l’inaspettato passo in direzione della discussa criptovaluta Bitcoin. Questa sera, ora italiana, ha calato il primo jolly annunciando da San Francisco la disponibilità gratuita di Windows 10 per chi ha già la versione 7 e 8.1 del sistema operativo e la 8.1 di Windows Phone e passa al 10 nel primo anno dall’uscita dello stesso. Una svolta storica per un marchio da sempre identificato con il costo dei suoi software, ed evidentemente rassegnatosi a giocare alle regole dei rivali di nuova generazione come Apple e Google. Ma non è solo una questione di soldi.
Microsoft presenta Windows 10



Cambio di passo

La situazione di partenza imponeva un cambio di passo drastico: lanciato nel 2012, Windows 8 è salito a bordo del solo 15% dei computer in circolazione (fonte Net Applications), fallendo nell’individuazione del punto di contatto fra le nuove gestualità touch e il pc tradizionale. Il tutto mentre la soluzione mobile Windows Phone continua a faticare sotto il peso di Android e iOs ed è vittima di una flessione che nell’ultimo trimestre censito da Kantar WorldPanel ha coinvolto tutto il mondo. «Vi stiamo ascoltando», ha dichiarato il capo della divisione Windows Terry Myerson, tenendo a battesimo le novità. Quanto presentato oggi si è basato (anche) sugli oltre 800mila commenti dei quasi due milioni di persone che hanno provato in anteprima Windows 10. E l’unanime richiesta è stata evidentemente quella di creare un ambiente unico all’interno del quale muoversi da computer, smartphone, tablet e persino console di videogiochi, leggi Xbox. Ce n’è persino per l’integrazione di Skype con gli smartphone, per cui gli affezionati di Redmond hanno dovuto aspettare più di tre anni. L’acquisto del programma di Voip risale al maggio 2014. Adesso finalmente si potrà scegliere all’interno della stessa finestra di conversazione se affidarsi agli sms tradizionali o all’applicazione azzurra.

Cortana

Il vero gioiellino, soprattutto nell’ottica della rincorsa ad Apple, è Cortana. L’assistente virtuale di Microsoft sbarca sulla versione fissa del sistema operativo, che è - fra l’altro - in grado di passare rapidamente dalla modalità desktop a tablet. Risponde ai comandi, vocali o digitali, come Siri, ma è anche in grado di acquisire le informazioni personali a cui consentiamo l’accesso per darci un servizio più completo. Mentre su desktop si apprezza il lavoro di semplificazione grafica e il buon ponte costruito con le tavolette, su mobile sono le app a provare ad aggredire Android e iOs con il rinnovato pacchetto Office e Outlook e Calendario tirate a lucido. La parola chiave per le applicazioni è «universal». La stessa identica app, per la gioia degli sviluppatori, gira che è un piacere su tutte le piattaforme. In famiglia entra, come da indiscrezioni delle ultime settimane, il nuovo browser Project Spartan pensato ancora una volta per saziare tutti gli schermi, in grado di dialogare con Cortana e prendere appunti sulle pagine. Chi ha una Xbox apprezzerà la versione dell’app dedicata per Windows 10 e la possibilità, mostrata con Fable Legends, di passare da pc a console. Spazio anche per la one more thing. Anzi, per gli ultimi due colpi di mano. Il primo è il Microsoft Surface Hub, uno schermo 4k da 84 pollici dotato, ovviamente, della nuova versione del sistema operativo. Il secondo è la vera sorpresa della serata: Microsoft risponde a Oculus, e quindi a Facebook, e a Samsung e al suo Gear VR. Hololens è un visore in grado di proiettare ologrammi.

Droni contadini: l'agricoltura del futuro mediante la tecnologia


L'agricoltura si evolve e diventa più tecnologica (e green). Sempre più, infatti, si ricorre ai droni per varie attività nei campi: autentiche "macchine volanti contadine" capaci di monitorare le coltivazioni e intervenire con precisione su particolari aree o addirittura sulle singole piante.

Un supporto, quello garantito dai droni agricoli, che consente un minor spreco di acqua e un ricorso meno frequente a pesticidi. In più, sarebbero garantiti costi inferiori, tempi più ridotti e maggiore sicurezza, tanto che secondo la MIT Technology Review, i droni agricoli sono una delle dieci tecnologie applicate emergenti.

Presto centinaia di queste nuove macchine volanti radiocomandante si affiancheranno alle macchine agricole tradizionali in diverse lavorazioni e il punto sullo sviluppo di questa nuova opportunità sarà fatto in occasione della conferenza "Droni in agricoltura", nuovo appuntamento del ciclo "Roma Drone Conference", che si svolgerà il prossimo 28 gennaio a Roma presso l'Atahotel Villa Pamphili.

"Se c'è un settore in cui i droni stanno passando rapidamente dalla fase di sviluppo tecnologico a quelle applicativa e commerciale è proprio il 'precision farming', la cosiddetta agricoltura di precisione", ha sottolineato il presidente di Roma Drone Conference, Luciano Castro. "Questo specifico settore, infatti, si sta rivelando di grande interesse in Italia, sia per l'importanza del comparto agricolo nell'economia del nostro Paese, sia anche per la relativa semplicità dell'utilizzo dei droni in aree agricole considerate 'non critiche' perché disabitate e prive di infrastrutture. Questa nostra conferenza sarà perciò soprattutto un'occasione per conoscere i risultati dei primi esperimenti italiani di agricoltura di precisione con APR e anche per la presentazione di nuovi droni-contadino sviluppati da aziende italiane e pronti ad entrare sul mercato nazionale ed estero".

OPPORTUNITA' – Se da un lato cresce il business dei droni, dall'altro molti giovani decidono di lavorare in questo nuovo settore. Per rispondere alle particolari esigenze di questo nuovo mercato, la società HobbyHobby, in collaborazione con Biofly, ha messo a punto dei corsi di pilotaggio teorico e pratico e una consulenza per ottenere l'autorizzazione da parte dell'ENAC per le operazioni specializzate in aree non critiche.

Il pacchetto prevede l'utilizzo di APR prodotti dal colosso cinese DJI, di cui HobbyHobby è rappresentante dal 2008, e con esso si ci potrà accreditare come "operatore riconosciuto ENAC" e iniziare a lavorare in
sicurezza e nel pieno rispetto delle norme in vigore.

Microsoft svela HoloLens


Microsoft ha presentato la tecnologia Windows Holographic e HoloLens, un visore per la realtà aumentata. Progettati da Alex Kipman, si tratta di occhiali che una volta indossati consentono di vedere oggetti digitali. L’effetto è quello degli ologrammi. HoloLens è in grado di riconoscere il movimento delle mani e la direzione dello sguardo per muovere nello spazio gli ologrammi. Nel corso della demo sono state presentate alcune potenziali applicazioni davvero impressionanti. L’effetto è quello di esperienze come IllumiRoom.

Più che realtà virtuale come quella offerta dai visori alla Oculus quella di Microsoft è una realtà aumentata alla Google Glass (che ne frattempo come progetto commerciale si sta dimostrando un flop). A differenza degli occhiali di Mountain View le HoloLens sembrano più strumenti per creare ologrammi (e quindi esperienze visive) e oggetti per la stampa in 3D. La sensazione è quella di voler puntare su ambiti di sviluppo più legati alle interfacce e alla produzione di contenuti.

Windows 10 in questo modo sarà pronto per sfruttare applicazioni nuove consentendo all’utente di poter interagire con ologrammi in un ambiente in 3D. Per stimolare i programmatori è stato presentato Holo Studio, il kit di sviluppo per creare nuove esperienze. Come ha affermato Kipman, gli ologrammi sono concepiti anche come strumenti di preview di oggetti dei maker. Interfacce, quindi, per visualizzare nello spazio creazioni con il Cad, per esempio, pronte per essere rese concrete attraverso una stampante in 3D. Apparentemente, sembra tutto molto interessante.

mercoledì 21 gennaio 2015

SIM AL MONDO CHE FA CHATTARE GRATIS E SENZA LIMITI CON WHATSAPP

Nasce “WhatSim”, la prima “WhatsApp Sim” in grado di far chattare gratis e senza limiti con WhatsApp gli ormai 700 milioni di utenti attivi al mese del sistema di messaggistica più diffuso al mondo.



L’originale idea è da attribuire all’imprenditore italiano Manuel Zanella (38 anni), ingegnere,fondatore e CEO di Zeromobile, primo Operatore Mobile Globale in Italia per il roaming low cost (fondato nel 2007 con il supporto e la partecipazione di Ennio Doris, fondatore e attuale presidente del Gruppo Mediolanum), che fa risparmiare fino all’85% sul costo delle chiamate effettuate, ricevute, sms ed internet mobile, e che consente di ricevere gratis in oltre 140 Paesi.
Manuel Zanella è noto anche per essere stato nel 2011 il “first mover” nel settore della “Wearable Tecnology” con l’invenzione di i’m Watch, il primo smartwatch al mondo, realizzato e prodotto da i’m Spa, azienda fondata ancora con il supporto di Ennio Doris. Le parole di quest’ultimo:

Dopo i’m Watch mi ero dato sei mesi di tempo per ideare un nuovo progetto. Ed ecco che oggi presento WhatSim

COME FUNZIONA

La WhatSim si connette a più di 400 operatori in circa 150 Paesi. In ogni angolo del pianeta resta collegata all’operatore con migliore copertura e segnale in quel punto. Se si cambia posizione, cerca automaticamente un nuovo Operatore. Se migliore, si collega da sola senza che l’utente se ne accorga.

Con WhatSim, grazie alla sua connessione dati worldwide, è finalmente possibile chattare con WhatsApp in qualsiasi momento, ovunque e senza limiti.
Quello che fino a ieri era solo un sogno per gli utilizzatori di WhatsApp, oggi diventa possibile grazie a WhatSim. Lo scorso anno, c’aveva pensato l’operatore E-plus a lanciare in Germania una Sim che permettesse di chattare anche senza credito, ma nessuno aveva ancora pensato ad una Sim worldwide.

WHATSIM È IN UN’INTUIZIONE GENIALE CHE ARRIVA DA LONTANO

Nel 2003, quando sono andato in viaggio di nozze in Kenya, ho avuto l’esigenza di risolvere il problema delle telefonate costose in roaming internazionale ed ho quindi creato Zeromobile. Ora il mondo è cambiato e ho pensato a WhatSim. In un mondo di persone sempre più in viaggio, la necessità di rimanere in contatto con gli altri in modo semplice e veloce è diventata un’esigenza fondamentale. Una volta si telefonava, poi si sono inviati gli sms, ora è il momento di WhatsApp. Poiché nella mia rubrica oltre il 90% dei miei contatti ha WhatsApp, mi è venuta l’idea di creare una Sim dedicata solo a WhatsApp

Ormai tutti usano WhatsApp anche quando sono in viaggio. ma per poter chattare liberamente serve una connessione dati o il Wi-fi. Il problema più diffuso è che la connessione dati in roaming di solito è costosa e il Wi-fi non è ovunque, e in genere non è gratuito.

C’è infatti un mito da sfatare. Il Wi-fi libero e ovunque non esiste. Con WhatSim invece si può in qualsiasi momento chattare con WhatsApp. Senza, non lo si può fare sempre in tempo reale. Bisogna aspettare il primo Wi-fi libero che si trova lungo la strada, in hotel, al ristorante o chissà dove. Tutte le Sim permettono di chattare. Con WhatSim, però, è possibile chattare gratis, senza limiti e ovunque!

CHIAMATE VOCALI SU WHATSAPP

Sembra che WhatsApp introdurrà a breve le chiamate vocali. Un’altra straordinaria opportunità per WhatSim. A questo punto, infatti, WhatsApp potrà sostituire completamente gli operatori per la voce e la messaggistica, ma a WhatsApp serve la connessione dati. Per questo c’è WhatSim, l’unica Sim in grado di collegarsi a tutti gli operatori (grazie agli accordi di roaming), che permette di avere la massima copertura e affidabilità del servizio.
“WhatSim - sottolinea Zanella – potrebbe avere una diffusione enorme nei Paesi in via di sviluppo, dove la copertura con i singoli operatori non è sempre ottimale e dove il costo per una comunicazione di base, come quella garantita da WhatsApp con una Sim tradizionale, potrebbe essere in alcuni casi superiore. La grande innovazione di WhatSim è infatti il costo flat estremamente basso per un anno in tutto il mondo”.

QUANTO COSTA

La WhatSim costa solo 10 € e si può chattare gratis in tutto il mondo per un anno. Poi, per continuare a chattare gratis e senza limiti, si pagano sempre 10 € per un anno. Naturalmente solo se si decide di usarla. La WhatSim non ha costi fissi, canoni e non scade mai.

Con WhatSim non si scambiano solo parole, ma si possono scambiare anche messaggi multimediali. Per abilitare foto, video, messaggi vocali, condivisione della posizione e dei contatti (che però vengono notificati gratis anche in assenza di ricarica) basta acquistare un pacchetto di crediti con una ricarica minima di 5 €. “La formula che abbiamo pensato è semplice ed intuitiva – spiega Manuel Zanella - Con 5 € si hanno a disposizione 1000, crediti che si possono poi utilizzare ad esempio per scambiare 50 foto o 10 video in moltissimi Paesi del mondo. Condivisione della posizione e dei contatti sono invece illimitati. In questo modo, garantiamo sempre la massima trasparenza. Acquistare la ricarica è facile e veloce, basta andare sul nostro sito, anche da smartphone e a breve anche con un’app”.

E non è tutto. WhatsApp non ha pubblicità, ma dal secondo anno ha un canone. WhatSim lo restituisce. Con il rinnovo della WhatSim, infatti, l’utente troverà l’importo del canone di WhatsApp in credito, importo che potrà utilizzare per condividere messaggi multimediali.

DISPONIBILE OVUNQUE E PER CHIUNQUE

Come emerge dal Rapporto 2014 dell’ITU (Unione Internazionale delle Telecomunicazioni) ben 4,4 miliardi di persone non sono ancora connesse ad internet. E il 90% abita nei Paesi in via di sviluppo, due terzi dei quali in zone del terzo mondo.

Manuel Zanella, commenta:

Ho riflettuto molto su questi dati e sulle parole di Papa Francesco pronunciate nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali 2014. ‘Comunicare bene ci aiuta ad essere più vicini… Chi comunica, si fa prossimo’, ha dichiarato il Pontefice: per me, come per milioni di persone, un grande modello di riferimento per la speranza che sa infondere e per la rivoluzionaria capacità di arrivare alla gente. Da qui, mi è venuta l’idea di creare una speciale versione di WhatSim ispirata proprio a Papa Francesco e pensata per i Paesi classificati dall’ONU come Sud del Mondo

In alcuni paesi, acquistare una WhatSim costerà 5 € invece di 10 €, con la prospettiva di estendere al maggior numero di Paesi del Sud del Mondo questa opportunità. Perché a volte una parola può migliorare la vita. O salvarla…

DOVE ACQUISTARLA

WhatSim è acquistabile on-line sul sito www.whatsim.com e sarà consegnata in tutto il mondo con costi di spedizione locali grazie ad un accordo con un partner internazionale per la logistica.

WhatSim sarà distribuita anche attraverso una rete di distributori locali in oltre 100 Paesi.



HTC: One M9 Hima con fotocamera da 20 megapixel

Il primo marzo HTC presenterà un nuovo smartphone di fascia alta, l'HTC One M9 (nome in codice Hima). L'azienda ha già distribuito gli inviti alla stampa, che sarà a Barcellona per il Mobile World Congress 2015, la fiera più importante in tema di telefonia.

HTC MWC 2015


Secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg HTC presenterà però anche uno smartwatch, entrando in competizione con Samsung, LG e tutti gli altri produttori Android Wear - oltre che con Apple, il cui Watch è atteso nei negozi in primavera. Lo smartwatch si collegherà al servizio dedicato al fitness di Under Armour, azienda statunitense con sede a Baltimora impegnata nel settore dell'abbigliamento sportivo.

Per quanto concerne lo smartphone Bloomberg afferma che l'HTC One M9 avrà una fotocamera posteriore con sensore da 20 megapixel e una soluzione UltraPixel nella parte frontale. Insomma, non sembra essere stato confermato il doppio sensore nella parte posteriore introdotto con l'HTC One M8.

Per quanto riguarda le altre specifiche è del tutto plausibile che questo nuovo smartphone sarà basato sulla piattaforma Qualcomm Snapdragon 810, chip a 64 bit con quattro Cortex-A53 e altrettanti A57, oltre a una GPU Adreno 430. Sembra che lo smartphone sarà dotato anche di audio Dolby 5.1 e interfaccia Sense 7. Per quanto riguarda lo schermo le voci di corridoio indicano una dimensione di 5 pollici, con risoluzione Full HD. Non è da escludere però che l'azienda presenti una variante più grande, da 5,5 pollici, con display QHD.

martedì 20 gennaio 2015

In arrivo iCub, la tecnologia al servizio del sociale e delle persone sole o disabili

ROMA - Trent’anni fa sarebbe stato impensabile, ma oggi l’applicazione della robotica nel quotidiano è diventata una realtà consolidata. Il principale scopo per cui sono nati i robot è quello di aiutare le persone anziane nello svolgere compiti e mansioni facilitando loro la vita di tutti i giorni. Per gli esperti le potenzialità sono tantissime, e un futuro dove le persone saranno affiancate da robot non sarà fantascienza (e non passeranno nemmeno tanti anni). Già nel 2015 si prevede il via del secondo programma di sperimentazioni, nel corso del quale altre persone anziane volontarie proveranno i nuovi sistemi robotici, questa volta in ambienti reali.
I “robot badanti” – questo il nome, un progetto presentato nel febbraio 2014 coordinato dall'istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa chiamato 'Robot Era'; tre sistemi robotici avanzati, in grado di cooperare e interagire con una persona umana. Un altro obiettivo allo studio è 'iCub', un sistema che consentira di connettere alla robotica la tecnologia alla base degli smartphone", ha detto Giorgio Metta, direttore della iCub Facility dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova.
Serviranno ancora un paio di anni per mettere in rete tutti i robot del mondo, cosa che permetterà agli stessi lo scambio di dati e programmi. ICub un robot umanoide messo a punto nel 2009 dall'Iit, pronto a crescere e cambiare aspetto: avrà lo stesso volto della versione vecchia, ma sarà più robusto e più alto, sarà alimentato a batteria e perciò potrà muoversi liberamente nei laboratori, ma soprattutto non sarà più solo", ha spiegato Metta: potrà collegarsi con il cloud attraverso la rete wireless, e avrà funzioni simili a quelle di uno smartphone per assistere chi ne ha bisogno 24 ore su 24.

La ricerca unita all’innovazione e alla tecnologia al servizio del sociale e delle persone sole o disabili.
Il prezzo dovrebbe essere di circa 10.000 euro, ma l'obiettivo è realizzare qualcosa di ancora più conveniente e accessibile. E' questa la sfida della società italiana iCub Facility dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova. Giorgio Metta, Direttore dell’azienda è stato intervistato dall’Ansa, ed ha dichiarato :” Abbiamo appena iniziato il progetto che tende a sviluppare tecnologie a basso costo, in teoria traducibile per fare dei robot prodotti da fabbricare in serie e in grado di entrare nelle nostre case. Oggi un robot costa circa 250.000 euro ed è naturalmente fuori da ogni mercato. Robot di questo tipo – rileva Metta – possono essere utilizzati solo nei laboratori. Vorremmo arrivare ad un prodotto che non costi più di un’utilitaria, ossia sotto i 10.000 euro e se possibile anche meno». Per questo si stanno studiando nuovi materiali plastici da sostituire al metallo e si progettano componenti che sarà possibile produrre su larga scala” CLICCA QUI' per APPROFONDIRE

Saranno robot da compagnia pensati inizialmente soprattutto per le persone anziane, che nelle società avanzate sono destinate a diventare sempre più numerose, mentre sempre meno saranno giovani e adulti in grado di assisterle. ”I robot ai quali stiamo lavorando saranno in grado di compiere semplici compiti, come prendere oggetti, raccoglierli da terra, portarli”, sottolinea Metta che conclude: ”Saranno anche uno strumento di comunicazione, con funzioni molto simili a quelle di uno smartphone”.
iCub è un robot androide costruito dall'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova. Alto 104 cm e pesante 22 kg, la sua estetica e funzionalità ricordano quelle di un bambino di circa quattro anni. Il robot umanoide dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, iCub, sta imparando a stare in piedi e a mantenere l'equilibrio anche nell'interazione fisica con le persone. Grazie alla pelle artificiale che gli permette di avere 4000 punti sensibili su tutto il corpo, iCub è in grado di misurare in ogni istante i contatti e le forze che riceve dall'esterno, rispondendo con movimenti adeguati a mantenere l'equilibrio. Queste nuove capacità saranno utili quando, nel prossimo futuro, iCub coabiterà con l'uomo negli ambienti domestici e dovrà muoversi in maniera sicura per sé e per gli altri. Infatti, non cadrà se sarà urtato e potrà interagire con gli uomini anche solo attraverso il corpo e il tatto.Quest'ultimo risultato è stato raggiunto grazie agli sforzi dei ricercatori di IIT e, in particolare, al Progetto Europeo Codyco, coordinato da Francesco Nori, del dipartimento di Robotics, Brain and Cognitive Sciences di IIT.

Google lancia la sfida a Apple sui pagamenti via smartphone



Google sfida Apple a un nuovo duello per il primato su Internet: in palio, questa volta, sono i pagamenti mobili. Il colosso di Internet ha offerto 50 milioni di dollari per Softcard, società di «mobile payments» che dovrebbe fare concorrenza al nuovo Apple Pay, il servizio che ha debuttato a novembre e con il quale la regina degli iPhone propone di rivoluzionare e conquistare una nuova «frontiera digitale» in forte sviluppo.

Il colpo di Google, se andranno a buon fine i negoziati esclusivi intavolati tra la parti e riportati da TechCrunch, non può essere misurato in dollari. Conta assai più il progetto, che a questo punto avrebbe alle spalle la forza finanziaria e tecnologica del leader dei motori di ricerca. E le alleanze che promette di creare: Softcard, infatti, è forse un nome poco conosciuto ma è controllato dai grandi delle telecomunicazioni americane. Vale a dire Verizon, AT&T e T-Mobile. Google, insomma, potrebbe contare su influenti compagni di strada nel nuovo duello con Apple.

A convincere l'azienda di Larry Page e Sergei Brin a farsi avanti, oltretutto, non è solo la rivalità. Softcard potrebbe offrire nuove opportunità di crescita alle sue attività pubblicitarie, che già dominano complessivamente la raccolta online. Una vecchia idea di Google era proprio quella di utilizzare informazioni su acquisti e transazioni per orchestrare e garantire inserzioni sempre più mirate nei confronti dei consumatori.
Se le motivazioni di Google sono chiare, anche Softcard e i suoi sostenitori sono interessati a portare a termine senza indugi una fusione. La società, ribattezzata dopo che in passato era conosciuta con il nome poco felice di ISIS, rischia altrimenti di chiudere i battenti: soltanto la scorsa settimana ha licenziato oltre 60 dipendenti e congelato il lavoro di tutti i superstiti in attesa di trovare rapidamente un acquirente.

L'offerta di Google potrebbe incontrare rivali. PayPal, altro leader nei pagamenti online, ha preso a sua volta di mira Softcard: verrà scorporato quest'anno da eBay, la casa d'aste via Internet di cui oggi è parte, per cercare miglior fortuna e valorizzazione nei panni di gruppo indipendente. Una simile prospettiva può essere aiutata da un'acquisizione che posizioni meglio PayPal di fronte all'avanzata di Apple.
Google, però, parte in vantaggio. Le telecom americane avrebbero mostrato una preferenza per la proposta dell'azienda, artefice del sistema operativo Android che già gestisce molti dei loro smartphone. Questo nonostante originalmente Softcard avesse debuttato per fare concorrenza a Google Wallet, il servizio di pagamenti mobili finora promosso ma senza troppa fortuna dal leader di Internet.

Arriva il 'filmometro', prevede il successo pellicole dal web



Quante volte nel vedere un film non ci siamo trovati d'accordo con la recensione di un critico, o pensavamo che l'Oscar andasse assegnato ad un altro? Ciò accade perchè giudicare la qualità di un lavoro artistico non è semplice. Anche nel caso di premi, dal Nobel all'Oscar fino al Pulitzer, la decisione è presa da un numero ristretto di persone, sulla base di un'opinione. Adesso invece per valutare il valore di un film arriva uno strumento matematico che, tramite algoritmo, misura il successo e il significato di un film, attraverso la rete di citazioni avute su Internet.

Descritto sulla rivista dell'Accademia di scienze americane (Pnas), il 'filmometro' è stato messo a punto dal gruppo di ricerca della Northwestern University di Evanston coordinato da Luis Amaral ed è stato collaudato su oltre 15.000 film che fanno parte dell'Internet Movie Database.

I ricercatori sono riusciti a sviluppare questo sistema di misurazione dopo aver messo a confronto i film che risultano più citati su Internet con la lista di film scelti per essere inseriti nel registro dei film della Biblioteca nazionale degli Stati Uniti, ossia nel registro nel quale trovano posto le pellicole di riconosciuto valore storico o culturale. Altri parametri utilizzati sono stati le recensioni di esperti e il giudizio del pubblico.

Si è così visto che il numero di volte in cui un film è citato, in particolare nei 25 anni e oltre che seguono la sua uscita, è un forte indicatore del fatto che sarà inserito o meno nel registro nazionale. E il sistema funziona bene, se non meglio, delle valutazioni e giudizi di critici e pubblico. Un sistema simile a quello usato nel mondo delle ricerca scientifica, dove più uno studio è citato, e più ha un maggiore impatto.

Sembra dunque che ancora una volta, Internet e social media siano un 'termometro' efficace nel misurare le cose più disparate, dalla nostra personalità all'umore del pianeta, dalla salute al successo di una campagna pubblicitaria. Ma bisogna stare attenti. Secondo Edoardo Novelli, docente di Sociologia dei media all'università Roma Tre, ''l'uso, ad esempio, di Twitter per la cosiddetta 'analisi dei sentimenti', analizzando le associazioni positive o negative ad un argomento, o vedendo i più citati o letti ad esempio su Google o Amazon può portare ad un fenomeno di autocitazione, per cui i primi o più visti sono quelli che escono primi nelle ricerche. I primi in classifica finiscono per rimanere i primi sempre, riducendo una fruizione libera e aperta e la ricerca della diversità. Sono dati validi dal punto di vista quantitativo ma bisogna stare attenti a come li si usa''.

lunedì 19 gennaio 2015

Google traduttore, traduce con un’inquadratura grazie a Word Lens

Rilasciato il nuovo aggiornamento di Google Traduttore; grazie alla tecnologia importata da Quest Visual, azienda acquistata da Google nel Maggio 2014, l’app si trasforma in un traduttore simultaneo non solo digitando i testi come fino a poco tempo fa.

Con l’ultimo aggiornamento e l’implementazione della tecnologia Word Lens, ora ci basterà inquadrare il testo, per avere una traduzione istantanea, non solo si può optare anche per la traduzione di un dialogo.



Google traduttore

La app Google Traduttore già permetteva di acquisire da fotocamera l’immagine di un testo e di tradurre in 36 lingue. Oggi è possibile tradurre un testo, sempre da fotocamera, senza nemmeno fare click. Basta inquadrare un cartello con una scritta o un testo e la traduzione appare direttamente sullo schermo anche in assenza di connessione Internet. La funzione è attualmente disponibile da e verso l’inglese associato a francese, tedesco, italiano, portoghese, russo e spagnolo



Una volta impostate le due lingue della conversazione, basta toccare l’icona del microfono dell’app una sola volta, per iniziare a parlare: sarà Translate a rilevare quale delle due lingue si stia usando, per riprodurre la traduzione nell’altra lingua appena terminata la frase.

Quanti hanno ancora problemi quando viaggiano con le lingue straniere? Bene oggi la nostra amata tecnologia ci viene sempre di più incontro dandoci i mezzi e le soluzioni…. Per tutto c’è un’APP!!!